Il taglio iva di un punto percentuale significa un minor incasso di circa 4,5 miliardi. Secondo Unimpresa occorre abbassare l’asticella di almeno 3 punti, come “stimolo psicologico” per la ripresa dell’economia, ma c’è chi non è d’accordo.
Le ipotesi al vaglio del Governo sono molte: si parla di un taglio consistente, per un lungo periodo di tempo, per alcuni beni e servizi di settori mirati, in primis turismo e ristorazione. Si vocifera anche di un taglio generalizzato del 3/5% per tutto, per un breve periodo di tempo di massimo 6 mesi. Altra ipotesi al vaglio è la riduzione per chi usa solo carte di credito e pagamenti digitali tracciati.
Insomma, il modello tedesco di abbassamento dell’iva pare piacere anche in Italia: Confcommercio, Confesercenti e Coldiretti vedono di buon occhio l’iniziativa; Confindustria invece è scettica, se non contraria.